Idealismo italiano

L'idealismo o neoidealismo italiano, nato dall'interesse per quello tedesco e per la dottrina hegeliana in particolare, si sviluppò in Italia nei primi decenni del Novecento, preparato dallo spiritualismo della tradizione risorgimentale, e culminato nei suoi due massimi esponenti: Benedetto Croce e Giovanni Gentile.

Benedetto Croce e Giovanni Gentile

Comune ad ogni idealista, si ritrova la convinzione che la sola realtà sia quella concepita dal soggetto, come riflesso della sua Idea e interiorità. Esistono peraltro notevoli differenze fra le tesi sostenute dai vari pensatori, al punto che Michele Ciliberto ha sostenuto che neoidealismo italiano è una definizione insufficiente, imprecisa, non rende conto della situazione effettiva.[1]

  1. ^ Idealismo e non idealismo, in Il contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012.

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